Jeu di Mattia Cavallaro

Scritta dopo aver scoperto la teoria del sistema assiale di Ernő Lendvai e le potenzialità che nasconde, l’opera per pianoforte è stata composta durante i miei studi di composizione.

Una ricerca approfondita si colloca a priori di ogni aspetto musicale: dalla melodia, all’armonia, al ritmo sempre nuovo e mai monotono, alla struttura e alla forma in generale. Fondamento principalmente strutturale è rappresentato dal codice di Fibonacci e la conseguente sezione aurea, che lascio al lettore ed interprete il compito di esaminare e riportare in superficie. 

Tutti e tre i movimenti che compongono l’opera possiedono un carattere intimo e distintivo: il primo giocoso e a tratti epico, il secondo malinconico e quasi etereo, il terzo vivace e frenetico, rappresentano diverse fasi del gioco che noi tutti, piccoli e grandi, abbiamo vissuto. Tuttavia, il gioco viene confuso spesso con la vita reale: ecco che in questi momenti dobbiamo trovare il coraggio di affrontare le diverse situazioni che ci vengono sottoposte.